Bolletta doganale di esportazione e adempimenti per l’export
Per commerciare beni all’estero è necessario adempiere ad alcune formalità burocratiche, che variano a seconda della destinazione della merce. Uno dei documenti più importanti da produrre è la bolletta doganale di esportazione, vero e proprio lascia-passare per l’esportazione fuori dai confini europei.
Quali elementi contiene la bolla doganale
La commercializzazione di prodotti all’interno dell’Unione Europea non è considerata una vera esportazione ma una cessione intracomunitaria.
Non sono previsti diritti doganali né particolari dichiarazioni: bastano la fattura commerciale, il documento di trasporto e la lista dei colli, come per una normale vendita all’interno del Paese. Chi invece intende effettuare un’esportazione di merci fuori dai confini comunitari deve compilare la Dichiarazione Doganale di Esportazione. Questo documento è da produrre ogni volta che si valica la dogana, e si compone di due parti:
- DAU (Documento amministrativo unico)
Modulo che viene compilato online dall’esportatore e inviato all’Ufficio della Dogana, che lo stamperà per la preparazione della bolla doganale di esportazione. Prodotto in triplice copia, il documento contiene tutti i dati relativi alla merce che si intende esportare e può essere compilato anche online tramite il sistema informatico dell’Agenzia delle Dogane AIDA, per accelerare le operazioni di invio e trasmissione della bolla doganale di esportazione.
- DAE (Documento di accompagnamento all’estero)
Prodotto dalla Dogana, dopo la ricezione del DAU e la verifica della merce. Questo documento viene consegnato direttamente all’esportatore che, a sua volta, lo consegna all’ufficio di uscita dal territorio comunitario. Il DAE accompagna fisicamente la merce fino alla dogana ed è abbinato al codice MRN Movement Reference Number, che permette il tracciamento elettronico dei beni fino all’applicazione del “Visto Uscire”.
Alcune eccezioni:
- Nel caso si debbano trasferire all’estero merci pericolose o soggette a particolari regolamentazioni all’interno dell’Unione Europea, è necessario produrre, oltre al DAU, anche particolari certificati di esportazione.
- Le merci agricole e i prodotti di prima necessità danno diritto all’esportatore a una aliquota di restituzione (da indicare in un’apposita casella del DAU). Questa cifra viene corrisposta per equilibrare la discrepanza tra i costi di produzione all’interno dell’Unione Europea e quelli dei paesi esterni al nostro mercato comune. Se vuoi vendere prodotti alimentari o agricoli fuori dall’Europa, assicurati che ti venga rilasciata la copia 3A (e non semplicemente la numero 3) del DAU: possedere questo documento è fondamentale per ricevere la percentuale di restituzione.
- Alcune aziende si affidano a collaboratori esterni, con sedi di lavoro al di fuori della Comunità Europea, per lavori di manodopera a basso costo. Ciò implica dover far uscire la merce per un determinato periodo (il tempo necessario ai collaboratori per effettuare le lavorazioni) e poi farla ritornare al mittente. Per evitare di pagare due volte i dazi (per l’uscita della merce e per il suo rientro), ci si può avvalere dell’esportazione temporanea e beneficiare della totale o parziale esenzione dal pagamento dei dazi per l’esportazione.
Compilare la bolletta doganale di esportazione.
La Dichiarazione Doganale rappresenta un documento probante come giustificativo fiscale, poiché all’interno devono essere indicati anche i riferimenti contabili (numero della fattura di vendita) collegati all’esportazione. Un errore nei dati o, peggio, una conservazione irregolare della bolla doganale di esportazione, possono causare pesanti sanzioni. Meglio non rischiare! In questo approfondimento abbiamo raccolto gli errori più frequenti nelle strategie di internazionalizzazione.
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