Come vendere il vino all’estero
La vendita del vino all’estero è stata negli ultimi anni la chiave di un settore in continua crescita: un risultato ottenuto grazie all’eccellenza dei prodotti del territorio nazionale, riconosciuti in tutto il mondo per la qualità e apprezzati per le continue innovazioni introdotte nelle tecniche di vinificazione.
Di fronte ad un consumo nazionale in lieve calo, si è puntato sull’export proprio grazie ad una maggiore globalizzazione al fine di soddisfare la crescente richiesta sui mercati internazionali: per salvaguardare il livello delle produzioni diventa oggi indispensabile comprendere come vendere il vino all’estero ed essere flessibili per adattarsi ai cambiamenti del mercato.
Per affrontare i mercati emergenti occorre essere preparati e conoscere le normative di riferimento: norme, accise e obblighi di trasporto cambiano da un Paese all’altro e andranno analizzati con cura, indispensabile sarà inoltre conoscere le condizioni commerciali che regolano gli scambi tra diversi paesi per individuare i mercati più convenienti.
Passiamo dunque dalla teoria alla pratica e vediamo nel dettaglio cosa serve per esportare vino all’estero e quali sono i documenti necessari.
Le certificazioni utili per esportare vino all’estero
Per vendere vino all’estero è necessaria la produzione di certificati specifici e il pagamento di un dazio il cui importo sarà calcolato in rapporto al totale delle merce in uscita. Non è prevista l’applicazione dell’IVA, mentre in caso di accise è prevista la restituzione d’imposta.
Tra i documenti più utili per esportare vino all’estero, oltre alla partita Iva, recapiti e dati di spedizione, compreso il codice del Paese di spedizione, è inclusa la dichiarazione doganale che nella maggior parte dei paesi dovrà comprendere:
- Fattura Export
- Documenti di trasporto
- Analisi di laboratorio
- Copia del contratto di vendita o conferma dell’ordine
- Certificato sanitario
In caso di merci dirette verso Paesi EFTA ossia appartenenti all’Associazione Europea di Libero Scambio (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera) la dichiarazione doganale riporterà la sigla “EU1”, in tutti gli altri casi sarà invece applicata la sigla “EX1”.
In ambito comunitario le modalità di spedizione del vino sono regolate dal sistema informatizzato di monitoraggio e controllo della movimentazione dei prodotti in sospensione di accisa secondo il D.lgs. 48/2010 del progetto europeo EMCS (Excise Movement Control System).
Cosa occorre per vendere vino in America e UK
Il mercato americano si è dimostrato uno dei più ricettivi negli ultimi anni, collocandosi in cima alla classifica dei paesi extra UE per il vino italiano.
Prodotti e procedure sono normati in modo molto articolato e il rappresentante FDA insieme all’importatore, responsabile delle accise federali e dei dazi, svolgono una funzione chiave.
L’importazione è regolata dalla Federal Alcohol Administration Act (FAA Act), sotto il controllo del Alcohol and Tobacco Tax and Trade Bureau (TTB).
I principali documenti per vendere vino in America sono:
- Fattura Export
- Dichiarazione Doganale
- Documenti di trasporto (fattura proforma, packing list e polizza di carico /Bill of Lading /Air
- Waybill)
- Packing List da concordare con lo spedizioniere
- Certificato di origine rilasciato da laboratori autorizzati: sebbene si tratti di un documento solitamente non richiesto per i prodotti italiani, tuttavia il TTB può esigerlo in seguito a contaminazioni o frodi che coinvolgono alcune denominazioni.
Nel caso di importazioni di bottiglie con alcool da 0,5 a 22% nei paesi EU-28 non servono certificazioni, mentre è richiesto il Age and Origin Certificate per lo sdoganamento solo se reso obbligatorio dal paese di provenienza come forma di tutela del prodotto.
Per quanto riguarda l’UK, le importazioni sono regolate dall’allegato TBT n.5 dell’Accordo di libero scambio tra Unione Europea e Regno Unito.
Con l’entrata in vigore della Brexit, il Regno Unito (ad eccezione dell’ Irlanda del Nord) diventa un paese extra UE, pertanto per spedire beni materiali è necessario sottostare ai dazi doganali e presentare la documentazione necessaria per l’assegnazione di un codice identificativo.
I documenti per esportare vino in UK post Brexit sono:
- Fattura commerciale o proforma
- Dichiarazione di libera esportazione
- Lettera di vettura (in inglese AWB)
- Codice EORI
- Documento di identità del mittente e recapiti del destinatario
Vendere vino all’estero e aprirsi nuovi mercati è una strategia determinante per il tuo business, da pianificare con le giuste competenze ed una conoscenza approfondita dei mercati di riferimento.
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