Cos’è e a cosa serve il growth hacking
Nell’attuale contesto di mercato, dove le aziende hanno la necessità di distinguersi dalla concorrenza affermando la propria presenza online a livello globale, il growth hacking rappresenta un approccio innovativo che permette di identificare le soluzioni più efficaci ed efficienti per sviluppare il proprio business. Questo approccio, che combina creatività, pensiero analitico e utilizzo delle moderne tecnologie, si sta affermando come una delle leve più potenti per le piccole e medie imprese che aspirano a un’espansione internazionale.
All’inizio, il termine “Growth Hacking” poteva sembrare un semplice neologismo del marketing digitale, ma si è in realtà rivelato una metodologia rivoluzionaria. A differenza delle strategie di marketing tradizionali, che si concentrano su un incremento del fatturato graduale e costante, il growth hacking punta a ottenere una crescita rapida ed esponenziale del business, utilizzando le risorse limitate in modo intelligente e innovativo.
Sean Ellis, l’imprenditore che per primo ha coniato il termine, ha infatti definito il professionista di questo settore, il growth hacker, come una “persona il cui vero nord è la crescita, tutto ciò che fa viene esaminato in base al suo potenziale impatto sulla crescita scalabile”. Questo approccio data-driven si basa sulla sperimentazione continua, l’analisi dei dati e l’adattamento rapido delle strategie, con l’obiettivo di scoprire i canali più efficaci e le tecniche più impattanti per attrarre e mantenere la clientela.
Non sorprendono quindi le recenti statistiche riportate da MarketSplash, secondo le quali le aziende che scelgono di adottare strategie di growth hacking ottengono un’acquisizione dei clienti 3 volte più veloce rispetto alle imprese che utilizzano i tradizionali strumenti di marketing.
Per le PMI che mirano a espandersi in nuovi mercati internazionali, il growth hacking offre quindi un approccio innovativo ed efficace. In questi contesti, caratterizzati da risorse limitate e sfide logistiche da vincere, diventa cruciale la capacità di sperimentare rapidamente nuove soluzioni e adattarsi in modo agile alle diverse culture e dinamiche di mercato. Attraverso tecniche innovative e l’uso strategico dei Big Data le imprese possono identificare opportunità di business nei mercati esteri, creando campagne mirate che rispondano specificamente alle esigenze e alle aspettative delle diverse audience internazionali.
In questo articolo scopriremo le più importanti strategie di growth hacking e in che modo possono essere adottate per dare un impulso all’internazionalizzazione delle imprese. Discuteremo di come identificare e sfruttare i canali più efficaci per raggiungere un pubblico globale e di come misurare e analizzare i risultati per garantire un continuo miglioramento e adattamento delle strategie.
5 strategie di growth hacking per la tua azienda
Come anticipato, questo metodo si distingue per la sua capacità di combinare creatività, analisi dei dati e sperimentazione per generare risultati significativi con risorse limitate. Indipendentemente dalle dimensioni o dal settore in cui opera l’azienda, le tecniche di growth hacking offrono approcci pratici e risultati misurabili, posizionando l’impresa sulla traiettoria di una crescita di lungo termine.
Le migliori strategie di growth hacking combinano infatti un mix di marketing, sviluppo, progettazione e analisi dei dati: scopriamole insieme.
- Ottimizzazione del percorso di acquisto. Concentrarsi sul miglioramento di ogni fase che porta i potenziali clienti a compiere una conversione migliora il coinvolgimento degli utenti internazionali e, quindi, aumenta il Conversion Rate Optimization dell’azienda. Questo include l’analisi e l’ottimizzazione di ogni passaggio del percorso del cliente: dalla fase iniziale di scoperta del prodotto o del servizio fino alla fase di acquisto. Tecniche come l’A/B testing, la personalizzazione e la localizzazione delle landing di destinazione e il miglioramento dei processi di checkout possono aumentare significativamente i tassi di conversione.
- Marketing virale e referral: sfruttare il potere del passaparola digitale può essere estremamente efficace. Creare campagne che incoraggiano la condivisione tra gli utenti può inoltre aiutare a diffondere velocemente il brand nei principali mercati oltreconfine. Questo può includere programmi di referral incentivati, contenuti facilmente condivisibili sui social media locali e strategie virali innovative. È un chiaro esempio la strategia adottata da Dropbox, il celebre servizio di file hosting, che ha implementato con successo una tecnica di referral che premiava sia l’utente esistente che il nuovo utente offrendo uno spazio di archiviazione gratuito ogni volta che un nuovo utente si iscriveva alla piattaforma tramite un link di referral. Come infatti riporta ReferralCandy, questo approccio incentivo-based ha fatto crescere la base utenti dell’azienda aumentando le iscrizioni del 60%, attraverso l’uso del passaparola e la creazione di un ciclo virtuoso di condivisione e crescita.
- Content marketing mirato. Produrre contenuti di alta qualità che rispondono direttamente alle esigenze e agli interessi del target di riferimento può generare traffico significativo e lead qualificati. Blog, webinar, case study e whitepapers tradotti nella lingua locale possono essere utilizzati per attrarre e coinvolgere il pubblico e consentono all’azienda di posizionarsi tra i principali leader del suo settore. Secondo OptinMonster, la conduzione di webinar dedicati al proprio target di riferimento può essere un’ottima strategia di growth hacking: una percentuale tra il 2% e il 5% dei partecipanti tende infatti a compiere acquisti dopo aver visto un webinar.
- Processo decisionale data-driven. L’analisi dei dati è fondamentale nel growth hacking: permette infatti di comprendere il comportamento degli utenti, di identificare le tendenze e i segmenti di mercato e di ottimizzare le campagne in corso. Questo può includere l’analisi del traffico web, l’analisi delle conversioni e l’uso di strumenti di analytics dedicati per testare e migliorare le campagne di marketing esistenti. I professionisti del settore si affidano infatti ai dati per prendere decisioni informate, dando priorità alle tecniche che funzionano meglio e identificando le strategie per lo sviluppo dell’export che garantiscono i più alti margini di crescita.
- Automazione e scalabilità. Implementare strumenti di automazione per ottimizzare i processi di marketing e vendita consente di ridurre il lavoro manuale, dando la possibilità ai professionisti di concentrarsi su attività ad alto valore aggiunto. L’automazione può essere applicata, ad esempio, all’email marketing, alla gestione dei social media e a molte altre attività: permette infatti alle campagne di advertising di “scalare” in modo efficiente senza sacrificare la personalizzazione degli asset. Non a caso, come riporta StrategicABM, circa il 37% delle aziende B2B utilizza strumenti di marketing automation con l’obiettivo di aumentare il numero di lead.
Questi metodi offrono alle aziende strumenti utili ed efficienti per costruire una presenza online duratura nei principali mercati internazionali. Il nostro team di esperti aiuta le imprese a individuare e implementare le più moderne strategie digitali, fornendo una consulenza personalizzata e soluzioni che si adattano alle specifiche esigenze di ogni tipologia di business.
I nostri team cross-funzionali supportano i brand nell’innovazione digitale, offrendo tutto il necessario per dare un boost allo sviluppo commerciale sui principali mercati obiettivo: dalle attività di advertising alla gestione dei social media e dei principali marketplace, fino allo sviluppo di siti web multilingua.
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