Dazi USA contro UE: export agroalimentare a rischio
Dazi Usa: rischio per l’export agroalimentare Made in Italy?
Il match vincente tra export agroalimentare ed Usa sta vacillando in questi giorni a seguito della sentenza del WTO (l’Organizzazione mondiale del commercio).
Le tariffe imposte sui beni di importazione dall’UE sono per 7,5 miliardi di dollari (6,8 miliardi di euro). I dazi Usa andranno a colpire una lista di prodotti in arrivo dall’Europa, dalla manifattura all’alimentare.
L’export agroalimentare è quello che subisce il colpo più duro. Nella black list troviamo formaggi, prosciutti (esclusi DOP), agrumi, succhi e liquori. I prodotti più colpiti per l’Italia sono il Parmigiano Reggiano ed il Grana Padano, con un valore delle esportazioni di 150 milioni di euro nel 2018, ma anche il pecorino con un valore di 65 milioni di euro.
Con i nuovi dazi Usa, che dovrebbero scattare dal 18 ottobre, i listini dei prezzi aumenteranno, mettendo a rischio il nostro export agroalimentare. Federalimentare stima un potenziale di mancato export per l’Italia che va dai 650 milioni (considerando dazi al 30%) fino ai 2 miliardi (in caso di sanzioni non ridotte). L’export agroalimentare verso gli Stati Uniti, che quest’anno avrebbe raggiunto i 4,5 miliardi di euro, rischia di essere dimezzato.
Dazi Usa sull’agroalimentare: vino e olio salvi
In questi giorni di trattative, l’export Made in Italy è riuscito a tutelare alcuni settori strategici, come il settore dei vini.
Le esportazioni di vini italiani negli Usa ammontano a circa 1,5 miliardi e sono la prima voce del nostro export agroalimentare. L’altro vantaggio riguarda il nostro olio extra vergine d’oliva e la mozzarella di bufala che sono stati esclusi dalla lista dei prodotti sottoposti ai nuovi dazi. Un notizie positiva, se si pensa che l’Italia nel 2018 ha esportato negli Stati Uniti olio d’oliva per 436 milioni di euro mentre l’export di pasta in Usa vale più di 300 milioni. Per esportare con efficacia è necessario considerare un set di variabili, tra le quali ci sono situazione politica ed economica del mercato in cui si intende esportare.
In questo momento dagli Stati Uniti sta nascendo una tensione commerciale a livello globale. Le aziende che intendono esportare su questo mercato devono tenere sotto osservazione questo fattore di rischio. Gli Usa rappresentano il nostro primo mercato extra europeo e il secondo dopo la Germania a livello mondiale. I dazi che entreranno in vigore potrebbero creare delle criticità, ma non fermare l’export dei prodotti Made in Italy. Occorre un costante aggiornamento e conoscenza dei mercati di sbocco, per continuare a fare un export mirato e vantaggioso.