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Esportare in Europa

Come farlo al meglio

Quando parliamo di Europa facciamo riferimento all’Unione Europea, fondata nel 1993 e ad oggi composta da 27 Stati membri, in seguito all’uscita del Regno Unito nel 2020. 

Nel commercio mondiale, l’Europa occupa una posizione di rilievo: è la prima esportatrice di manufatti e servizi e il principale mercato di esportazione per 80 Paesi del mondo, rappresentando il 16% delle importazioni ed esportazioni internazionali.

Nell’area europea è in vigore l’utilizzo di una valuta ufficiale unica, l’euro, in circolazione dagli anni 2000 ed adottata da 19 Stati membri dell’UE che costituiscono la cosiddetta Eurozona. Ad oggi, la moneta europea è la seconda più utilizzata per le operazioni finanziarie internazionali.

    Anno di fondazione

    1993

    Quota import/export internazionale

    16%

    Valuta ufficiale

    Euro

    Cosa serve sapere per esportare in Europa?

    Ecco qualche suggerimento per esportare con successo 👉

    Aspetti importanti per esportare in Europa

    Requisiti UE per i prodotti scambiati

    Per esportare prodotti in Europa, volti a proteggere la salute umana e animale, l’ambiente e i diritti dei consumatori. Questi potrebbero essere armonizzati all’interno dell’UE o viceversa gestite da ciascun paese membro ma riconosciute dall’UE.

    I principali: marcatura CE, sicurezza prodotti chimici e medicinali, sicurezza alimentare, conformità agli standard specifici settoriali, norme sanitarie e ambientali, norme del commercio internazionale.

    Valuta

    Normalmente tutte le transazioni all’interno dell’UE avvengono in euro ma alcuni Stati membri non l’hanno ancora adottato come moneta unica, fra questi: Bulgaria, Repubblica Ceca, Croazia, Danimarca, Polonia, Romania, Svezia e Ungheria.

    Documentazione accompagnatoria

    Gli scambi commerciali all’interno della Comunità Europea sono liberi e non prevedono formalità né diritti doganali. La documentazione necessaria per il trasferimento di beni da uno Stato a un altro sono: 
    fattura commerciale
    documenti di trasporto
    lista dei colli.   

    Documentazione Intrastat

    Vanno comunicati mensilmente tutti gli spostamenti fisici di beni dallo Stato membro di spedizione allo Stato membro di arrivo (e viceversa). Le informazioni richieste sono:
     numero di partita IVA
    mese di riferimento
    direzione del flusso commerciale: spedizione o arrivo
    codice del prodotto a otto cifre della nomenclatura combinata (NC; viene pubblicata ogni anno nella Gazzetta ufficiale dell’UE)
    codice del paese UE di spedizione/destinazione
    valore dei beni
    quantità delle merci espressa in peso al netto dell’imballo
    unità di misura secondo la NC
    il codice del tipo di transazione 

    Vuoi un supporto per iniziare ad esportare?

    Quali sono i principali prodotti esportati dall’Italia?

    Al primo posto della classifica dei prodotti Made in Italy maggiormente commercializzati all’interno della Comunità Europea restano sempre i nostri prodotti agroalimentari tipici: formaggi, pasta, salumi e vino.

    Il secondo settore per importanza è quello della moda e accessori dove primeggiano occhiali, gioielli (soprattutto orologi), calzature e abbigliamento (in particolare l’alta moda ma anche il prêt-à-porter, sempre in crescita).

    Terzo per volumi movimentati è invece il settore arredo che comprende mobili e complementi ma anche rivestimenti (in particolare piastrelle).  

    Al quarto posto sono stabili auto, moto ma anche biciclette, e il comparto della meccanica in genere. 

    Classifica dei prodotti Made in Italy commercializzati nel territorio dell’UE

    prodotti-agroalimentari-export

    1. Prodotti agroalimentari tipici

    showroom_moda

    2. Moda e accessori

    esportare-arredamento

    3. Arredamento

    particolari-metallo-iniezione-meccanica

    4. Automotive e meccanica

    Differenze culturali da gestire  

    Se dal punto di vista legislativo la Comunità Europea sia pressoché riuscita ad armonizzare i diversi sistemi nazionali in un unico pattern paneuropeo, sul fronte culturale questo processo di omologazione sembra impraticabile. Ogni singolo Paese rappresenta una specificità assoluta, a partire dalla lingua naturalmente, ma sono fondamentali anche storia, tradizioni e usanze, abitudini di consumo e gusti, così come cultura aziendale, dinamiche di business e non ultimo l’approccio interpersonale, fondamentale nelle trattative commerciali.

    Conoscere e comprendere queste differenze culturali tra i diversi Paesi europei può essere determinante nei rapporti internazionali, mentre ignorarle può inficiare o addirittura compromettere una relazione commerciale o una trattativa.

    Come esportare in Europa i prodotti Made in Italy

    Avere tutti i requisiti UE necessari

    Predisporre tutta la documentazione necessaria tradotta almeno in lingua inglese

    Calcolare l’indice di esportabilità del proprio prodotto verso un determinato mercato

    Partire dai mercati con maggiori affinità culturali o di consumo rispetto al prodotto esportato

    Verificare i costi di trasporto, essenzialmente su gomma o rotaia ad eccezione dei Paesi che affacciano sul Mediterraneo

    Prepararsi un elenco di parole chiave identificative del prodotto da esportare tradotte nella lingua straniera di destinazione

    Dimostrarsi flessibili ma anche precisi e puntuali

    Memorizzare le formule basiche di saluto e ringraziamento nella lingua locale

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