Esportare Prodotti Agroalimentari Italiani
L’agroalimentare italiano rappresenta un’eccellenza sotto il profilo della sicurezza e della qualità, riflettendo le diversità territoriali e la tradizione del Made in Italy. La valorizzazione dell’unicità dei prodotti locali negli ultimi anni ha spinto un gran numero di imprese del territorio ad aumentare la competitività all’estero, dove le eccellenze del Bel Paese sono ormai sempre più richieste dai player internazionali e presenti nelle tavole di tutto il mondo.
Proprio il valore intrinseco del Made in Italy impone la necessità di preservare l’export agroalimentare all’estero attraverso il rispetto di normative di sicurezza alimentare dei Paesi terzi, USA e Canada a cui le stesse sono nella maggioranza dei casi destinate.
Tuttavia, non è sempre semplice sapersi districare tra regolamenti e protocolli e fronteggiare la concorrenza: per farlo è indispensabile tenere conto delle differenze da Paese a Paese, molto diverse rispetto a quelle vigenti tra gli stati membri dell’UE.
Ecco tutto quello che è necessario sapere per esportare prodotti agroalimentari all’estero, dai documenti alle certificazioni internazionali indispensabili per tutelare il Made in Italy.
Come Esportare Prodotti Alimentari
Per esportare prodotti alimentari nei Paesi Terzi è necessario soddisfare determinati requisiti igienico sanitari e rispettare le normative relative alla tipologia di merce, che variano in funzione del mercato di destinazione.
I prodotti alimentari per essere esportati dall’Italia dovranno essere conformi ai Regolamenti CE 854/2004 e 882/2004, condizione obbligatoria ma non sufficiente per vendere all’estero. In molti Paesi è obbligatorio infatti rispettare normative specifiche sull’importazione di alcuni prodotti, spesso imposta a tutela del consumatore ma altre volte per preservare le produzioni locali.
Si tratta di regole in costante evoluzione, strettamente legate all’andamento climatico ai tassi di cambio o alla politica, ecco alcuni esempi:
- Cina. Oltre all’etichettatura particolareggiata, per esportare i prodotti agroalimentari in Cina è necessario avere una lista dei colli e alcuni importanti certificati, come quello di origine e sanitario per l’esportazione.
- Usa. L’export agroalimentare negli Stati Uniti richiede la registrazione all’ente FDA e un corso della durata di tre giorni, al termine del quale è possibile ottenere un attestato che certifichi l’adesione ai controlli di qualità prima della partenza.
- Qatar. Per esportare prodotti alimentari dall’Italia in Qatar è necessario dotarsi di alcuni certificati, commerciali, di origine e di analisi. Per l’export di carne è obbligatorio il certificato veterinario, fitosanitario e sanitario, di conformità e quello per i livelli di diossina, mentre l’HALAL è quello richiesto per le esportazioni sia di carne che di alcolici.
- Canada. In Canada è necessario attenersi a rigide normative che prevedono limitazioni per i valori nutrizionali, soprattutto per olio e vino.
- Brasile. L’export in Brasile può avvenire previa registrazione dell’azienda nei registri di importazione e richiede etichettature specifiche.
Gli esempi sopra riportati mostrano la necessità di un supporto al fine di vendere il prodotto alimentare all’estero senza incorrere in sanzioni.
Fondamentale è in questo caso rivolgersi all’ICE, l’Istituto per il Commercio estero adibito a fornire le informazioni generali sul paese di destinazione: è un ente di Governo che consente di conoscere le regole per l’esportazione, particolarmente utile per sapere quali sono le aziende straniere potenzialmente interessate alla merce.
Tra gli Enti a cui rivolgersi per ottenere informazioni vi sono anche il Ministero della Salute, le Regioni e le Camere di commercio, oltre alle Ambasciate italiane nei paesi di destinazione della merce.
La documentazione necessaria per l’export agroalimentare all’estero include invece:
- Fattura Commerciale: è necessario indicare le principali informazioni sul venditore e l’acquirente, inclusa la ragione sociale, il paese da cui proviene la merce e la sua descrizione dettagliata.
- Distinta di carico: dovrà riportare il numero e la tipologia di colli, anche in questo caso la descrizione dettagliata della merce, gli estremi del container su cui essa è stata trasportata ed il numero della fattura commerciale.
- Certificato di Origine della merce: obbligatorio per le esportazioni Extra UE.
- Certificato EUR.1: identifica l’origine comunitaria della merce ed è rilasciato alla dogana; viene utilizzato in sostituzione del certificato di origine e per determinati Paesi che hanno sottoscritto un accordo con l’Italia.
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