Esportare prodotti tessili
Come farlo al meglio
L’industria tessile italiana nel mondo
L’industria tessile e dell’abbigliamento rappresenta uno dei settori dell’industria manifatturiera più importanti a livello nazionale ed europeo: le esportazioni tessili dell’Europa verso il resto del mondo rappresentano oltre il 30% del mercato mondiale.
L’Europa è il mercato più rilevante in termini di dimensioni, qualità e design, perché soddisfa le richieste del mercato internazionale grazie a processi produttivi innovativi e alta specializzazione.
L’Italia si posiziona al terzo posto nella classifica degli esportatori mondiali di prodotti tessili. Occupa il 12% del totale dei lavoratori e produce il 9% del fatturato dell’intero comparto della manifattura.
Sul territorio italiano sono presenti tre principali distretti industriali riconosciuti a livello mondiale per la qualità dei filati e di capi di abbigliamento: il primo situato a Biella (Piemonte) – il più antico centro di produzione di filati di lana -, il secondo a Prato (Toscana) – famoso per i filati speciali – e il terzo a Verona (Veneto).
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I migliori mercati per esportare tessile
Le principali aree geografiche
Le principali aree geografiche di destinazione dell’export del settore tessile sono: l’Europa che assorbe il 69%, l’Asia con il 16,7% e l’America con il 7,2%
Principali Paesi di destinazione
Le certificazioni del settore tessile
Le certificazioni e normative dei prodotti tessili sono:
Nel caso di esportazione verso Paesi extra-UE, occorre verificare i requisiti previsti dalla legislazione del singolo Paese di destino. Per esempio:
I dazi
I paesi più protezionistici sono:
Ci possono essere barriere tariffarie/non tariffarie che possono ostacolare l’esportazione.
I canali distributivi dei prodotti tessili
La logistica dei prodotti tessili si caratterizza per la grande varietà dei canali di distribuzione da affrontare: dettaglianti di medie e grandi dimensioni, grandi magazzini specializzati, punti vendita integrati o in franchising, e-commerce, ecc., il che si traduce in una forte pressione sui prezzi e sui tempi di consegna, con un gran numero di ordini sempre più diversi (installazione, rifornimento, vendite private, ecc.).
Molto importante è il grado di complementarità e/o di concorrenza indiretta: più questo è forte, più vi è la possibilità che un intermediario decida di commercializzare il nostro prodotto.
Analizzare i canali attuali dell’impresa e individuare quello con maggior incidenza sul fatturato.
Principali canali di distribuzione per il settore


Agente


Grossisti e distributori


Rivenditori e catene di negozi


Clienti B2B

