Esportare Vini all’Estero
Come farlo al meglio
La produzione vitivinicola rappresenta sicuramente uno dei fiori all’occhiello del food Made in Italy, sia per quanto riguarda i vini fermi bianchi e rossi, che per gli spumanti. Il successo sui mercati esteri abbraccia sia le denominazioni territoriali più celebri, sia singoli marchi e cantine di nicchie ormai affermate. Gli ultimi dati resi disponibili da Federvino certificano una tendenza positiva per il 2022, con un valore export consolidato di quasi 8 miliardi di euro, in crescita del 12% rispetto al 2021.
Mercati in cui esportare vino
I mercati obiettivo dove esportare vino sono le destinazioni UE ed extra-UE come Germania, Stati Uniti d’America, Regno Unito, Canada, Svizzera, Danimarca, paesi economicamente maturi in cui l’export di vini italiani registra trend di crescita sostenuti di anno in anno. Da non sottovalutare le performance di mercati asiatici come Giappone, Cina e Corea del Sud.
Canali di distribuzione
Importatori e distributori con reti vendita a livello nazionale sono i principali protagonisti dei canali di distribuzione per i vini italiani.

Importatori

Distributori
Aspetti da tenere in considerazione
Naturalmente il grado di complessità di approccio a tali mercati è legato all’appartenenza o meno al mercato unico europeo, sia per questioni di etichettatura e packaging, ma anche per gli aspetti fiscali legati all’export di prodotti alcolici (accise).
Come esportare vino al meglio
Una mappatura dei mercati esteri più dinamici e appetibili per l’export del nostro vino e l’individuazione dei player maggiormente reattivi nel paese obiettivo con l’ausilio di banche dati settoriali sono passaggi fondamentali da cui muovere per lo sviluppo di un’attività di esportazione strutturata e coerente, da affrontare come una nuova sfida e un’opportunità di crescita per l’azienda nel suo complesso.