Spinta all’internazionalizzazione di piccole e medie imprese
In un mondo globale e fortemente competitivo, l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese rappresenta una sfida ma anche un interessante sbocco per il futuro. Chi non ha ancora affrontato i mercati esteri – soprattutto le realtà imprenditoriali più piccole – è frenato da dubbi e timori legati alle modalità, agli investimenti, alle tempistiche e alla paura dell’insuccesso. Ecco la spinta giusta, per esplorare i mercati esteri con la sicurezza di un ROI adeguato.
Iniziamo il ragionamento partendo da un dato: su 194.832 aziende esportatrici in Italia, il 93% sono imprese con meno di 50 dipendenti (dati Istat).
Sempre più imprese stanno puntando verso l’internazionalizzazione, perché hanno capito che esplorare nuovi mercati è il modo giusto per far crescere il proprio business.
Alcune aziende, però, si bloccano non solo di fronte al problema delle conoscenze e competenze necessarie, ma soprattutto alla questione delle risorse disponibili e della mole degli investimenti. Avviare un export di successo è un’operazione articolata.
Leggi in questo articolo le 4 regole d’oro per l’internazionalizzazione delle imprese.
Finanzia il tuo export
Qui entrano in gioco le agevolazioni statali, come i Voucher per l’internazionalizzazione.
Grazie a questo contributo a fondo perduto le aziende possono finanziare l’intervento di un Temporary Export Specialist, capace di elaborare una strategia di internazionalizzazione personalizzata. Ciò vuol dire affrontare i mercati esteri in maniera più serena ed efficace, con la certezza di un ROI adeguato.
I voucher sono solo una delle molte iniziative governative e regionali volte a sostenere economicamente le piccole e medie imprese che vogliono crescere a livello internazionale ed essere competitive in un mondo globale. Molte aziende, per le proprie azioni commerciali nei mercati internazionali utilizzano risorse interne, invece che rivolgersi ad un professionista dell’internazionalizzazione.
Incaricare un Export Manager ha un costo, che molti credono di poter evitare delegando tutto ai dipendenti interni. Ma è davvero la strada più conveniente?
Al personale dell’ufficio marketing e ai commerciali spesso mancano le competenze necessarie per progettare una strategia vincente e personalizzata per il tuo export: come la conoscenza della lingua, della cultura e delle prassi che regolano il business di un altro Paese. Inoltre, spesso manca la preparazione teorica e tecnica per applicare una strategia export efficace, manca il metodo per un approccio commerciale corretto, mancano gli strumenti di analisi.
Quindi, senza un Temporary Export Specialist ci vorrà molto tempo prima di ottenere dei risultati!
Farsi accompagnare da un Temporary Export Specialist è fondamentale, se vuoi esportare con successo e aumentare il fatturato. L’Export Specialist è molto di più di un agente di commercio estero.
Anche il MISE riconosce l’importanza degli Export Manager, quando si parla di internazionalizzazione delle piccole e medie imprese. Proprio alcune settimane fa si è chiuso il bando per la richiesta di Voucher per l’internazionalizzazione, grazie ai quali sono stati messi a disposizione 26 milioni di euro per la copertura di servizi erogati da un Temporary Export Manager inserito in azienda per almeno 6 mesi.
Già a 5.520 PMI hanno beneficiato di un contributo a fondo perduto per realizzare un export di successo, grazie al supporto di un professionista qualificato. (Dati del MISE)
Non perdere quest’occasione. Richiedi subito la consulenza di un TES® Comark per individuare agevolazioni e opportunità finanziarie che possono aiutare la tua azienda a espandersi nei mercati esteri.