L’Export Italiano e le Nuove Opportunità di Crescita
Le imprese italiane hanno affrontato l’ultimo biennio con proattività riuscendo a superare gli effetti dello scenario sanitario mondiale e rafforzando le proprie posizioni sui mercati internazionali.
Questi successi confermano come le esportazioni abbiano rappresentato un volano utile alla crescita complessiva del Paese, permettendo di raggiungere negli ultimi due anni risultati impensati e superiori alla media delle economie più avanzate. Si può quindi considerare l’export Made in Italy come un vero e proprio traino per il PIL del nostro paese, cresciuto in modo quasi sempre costante negli ultimi dieci anni: l’interscambio commerciale è infatti passato dai 589 miliardi del 2009 ai 982 miliardi dello scorso anno, con un incremento complessivo pari al +67%.
Come emerge inoltre dal recente report dell’Ufficio Studi di Confartigianato, confrontando l’export italiano con quello degli altri paesi, si registra un incremento delle vendite all’estero, rispetto ai livelli precedenti, pari al +14,4%. Un recupero significativo che riesce a superare anche i risultati di economie considerate generalmente più solide della nostra, come la Germania, che segna “solo” un +7,2% e maggiore anche di quello della Francia (+2,5%), diretto competitor in molti settori merceologici.
Dall’analisi dei dati sull’interscambio commerciale italiano si registra una crescita anche dei flussi commerciali verso l’interno: nel primo trimestre dell’anno in corso l’import segna infatti un +11,6% rispetto al trimestre precedente e un incremento su base annua pari al 14,9%. Questo consolidando i dati sulle importazioni a livello globale, in cui l’Italia ricopre l’11° posto, generando circa il 2% di tutto l’import mondiale.
I principali partner commerciali per l’export italiano
Le strategie messe in campo dalle imprese italiane per cogliere le opportunità presenti nei mercati internazionali hanno consentito il consolidamento delle esportazioni verso i tradizionali partner commerciali e confermato la resilienza del nostro tessuto economico.
I principali paesi destinatari dei beni e servizi italiani hanno registrato infatti dei trend positivi, una conferma di come la diffusione dei prodotti Made in Italy, unita ad una corretta valorizzazione della loro qualità, riesca ad intercettare le aspettative dei consumatori stranieri. Gli Stati Uniti si dimostrano il mercato più dinamico, dove in netto aumento è stata la richiesta di merci italiane, seguito da Germania e Francia, che insieme alla Spagna e al Belgio continuano a fornire la loro spinta propulsiva all’intero comparto dei prodotti Made in Italy.
La tenuta del tessuto industriale nei confronti dei partner commerciali stranieri è strettamente connessa alla richiesta di qualità e sostenibilità dei mercati internazionali, caratteristiche che rendono da sempre unici i nostri prodotti. A questo si aggiungono i nuovi scenari dell’economia europea, dove le industrie esportatrici hanno beneficiato dell’aumento del valore del dollaro, potendo esportare nel mercato americano a prezzi inferiori e realizzando così maggiori profitti.
Le imprese italiane recuperano la loro posizione nei mercati globali
Come risulta dall’analisi delle vendite all’estero, le buone performance delle imprese italiane sono il segnale evidente della crescente attenzione riservata alle nuove strategie di internazionalizzazione e ad un generale miglioramento dell’efficienza produttiva.
La creazione di maggior valore aggiunto viene inoltre confermata dai dati diffusi dall’Istat sull’export italiano verso i Paesi extra-UE e determina un consolidamento dei trend positivi dei volumi di merce esportati. Le imprese sono riuscite, affrontando con successo le avversità e le incertezze di un biennio atipico, a raggiungere e superare i volumi antecedenti all’attuale scenario geopolitico mondiale.
Ogni comparto industriale ha fatto registrare incrementi a una o due cifre ad eccezione della moda, il settore manifatturiero che più ha subito l’impatto della nuova congiuntura economica e che, nonostante abbia raggiunto il più forte rimbalzo della produzione rispetto ai livelli precedenti, deve ancora recuperare parte dei suoi volumi.
Le performance ottenute nei confronti dei partner commerciali sono il risultato delle azioni diplomatiche bilaterali spinte dalle previsioni del PNRR, un utile driver per la promozione di un dialogo economico e tecnologico bidirezionale. In questo scenario un’attenzione speciale è stata riposta al superamento del deficit di cultura digitale delle PMI, gli investimenti consigliati dal Patto per l’Export in Italia hanno infatti reso possibile la diffusione di nuove professionalità: il Temporary Export Manager (TEM) e il Digital Export Manager, che agevolano l’accesso delle imprese nei mercati esteri.
Figure professionali che hanno aperto nuove opportunità mediante l’utilizzo di strumenti digitali e grazie ad un nuovo approccio orientato alla massimizzazione dei vantaggi nei mercati individuati: a beneficiarne sono state le PMI che non erano dotate di un ufficio commerciale estero e anche le realtà più organizzate.
Per intercettare la domanda di prodotti italiani all’estero è, infatti, necessario integrare una strategia digitale che consenta una più ampia promozione online della propria attività e che abbia come obiettivo finale un aumento delle vendite.
È infatti merito di una corretta integrazione degli strumenti di digital marketing per lo sviluppo del business che le aziende italiane riusciranno a rafforzare la propria posizione nei mercati globali e a cogliere prima e meglio delle imprese straniere le opportunità offerte dai mercati emergenti, ma non solo.
Il futuro dell’export italiano viaggia infatti in parallelo con l’adozione di strategie di marketing internazionale che sappiano integrare una preventiva analisi dei mercati di riferimento, l’individuazione di partner commerciali stranieri affidabili e l’avvio di trattative con modalità digitali, in grado di favorire al tempo stesso anche un risparmio sui costi.
Fondamentale per l’export italiano anche l’adozione di nuovi canali di distribuzione: un esempio sono i marketplace internazionali come Alibaba, nuovi partner strategici che facilitano l’incontro tra l’azienda italiana e il target straniero e che consentiranno alle aziende di stabilizzare e rafforzare la presenza online nei mercati di tutto il mondo.