Certificazioni Virus Free per i prodotti alimentari italiani?
Garanzie giustificate o ingiustificate?
L’emergenza Coronavirus si estende in tempi estremamente rapidi e alcuni Paesi europei iniziano a temere per le importazioni dei prodotti alimentari provenienti dall’Italia.
Certificazioni Virus Free
Coronavirus: i Paesi europei che richiedono certificazioni Virus Free temono un contagio o si tratta solo di concorrenza?
Ormai siamo tutti a conoscenza della situazione di emergenza che l’Italia sta affrontando a causa del rapido diffondersi del Coronavirus in tutta la penisola. Soprattutto in questi momenti di tensione è importante evitare la divulgazione di notizie non vere e poco costruttive. Da qualche giorno, infatti, alcuni Paesi della Comunità Europea hanno richiesto la certificazione Virus Free per i prodotti alimentari provenienti dall’Italia. Si tratta di un timore giustificato?
La risposta arriva direttamente da EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare. L’agenzia dell’Unione Europea ha infatti dichiarato:
Attualmente non ci sono prove che il cibo sia fonte o via di trasmissione probabile del virus.
Un’ulteriore conferma della tesi arriva da Ansa Europa che afferma:
Non vi è alcuna trasmissione di Coronavirus tramite alimenti, pertanto misure ‘restrittive sul commercio’ di prodotti alimentari non sarebbero giustificate.
Export dei prodotti alimentari Made in Italy
La richiesta di certificazioni Virus Free non è quindi sostenuta da nessun ente europeo, permettendo così il commercio regolare dei prodotti italiani.
In decine di anni l’Italia ha costruito attorno a sé una reputazione autorevole e invidiabile per l’export alimentare in tutto il mondo. Nel 2018, l’esportazione italiana del settore agroalimentare e del vino ha raggiunto un record da 41,8 miliardi di euro. Questo è quanto conferma Coldiretti che si occupa anche di delineare il bilancio annuale attraverso i dati Istat.
Il settore alimentare Made in Italy è un patrimonio considerevole per l’economia del Paese ed è per questo che dobbiamo impegnarci a preservarlo. In questo periodo complicato per l’Italia sono accaduti alcuni “tentativi spesso maldestri di speculazione tra partner commerciali che non coinvolgerebbero i Governi”, come li ha definiti Teresa Bellanova, ministra delle politiche agricole alimentari e forestali.
Si tratta della richiesta di certificati Virus Free aggiuntivi e ingiustificati, dal momento che il Coronavirus non è trasmissibile attraverso gli alimenti. Nel momento delicato che sta vivendo l’Italia rappresentano unicamente una pratica priva di fondamento che rischia di compromettere l’immagine del settore alimentare Made in Italy.
Co.Mark valorizza l’export Italiano da oltre vent’anni
È importante che i produttori mantengano aggiornate le istituzioni in merito a questi avvenimenti per arginarli il più velocemente possibile. È necessario che il valore e la qualità grazie ai quali l’export del settore alimentare Made in Italy si è sempre contraddistinto non siano contaminati dalla richiesta insensata di certificazioni Virus Free.
Da oltre vent’anni, Co.Mark collabora con le imprese italiane aiutandole ad esportare i propri prodotti e servizi e sottolineando l’enorme valore aggiunto dell’export per il territorio nazionale. Se anche tu desideri accrescere il tuo business e far conoscere il tuo prodotto/servizio al mondo possiamo aiutarti!
Clicca qui per avere una consulenza con un nostro specialista dell’export.